Archivio: “Scacchi e schermi”
ARCHIVIO: “SCACCHI E SCHERMI”
Il commento musicale è l’originale colonna sonora del film “Tempi Moderni” dove Chaplin canta, con il suo francese maccheronico, la vecchia canzone “Je cherche après Titine”, recentemente rilanciata in versione discoteca. Qui Charlot aveva scritto la parole sul polsino, ma questo era volato via e quindi è tenuto ad improvvisare, fra l’ilarità del pubblico.
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20) SGUARDO NEL VUOTO (U.S.A. 2007) Titolo originale “The Lookout”
Dopo un misterioso incidente che ha compromesso la sua carriera sportiva e gli ha fatto perdere la memoria, il protagonista Chris si è ridotto a fare le pulizie in una banca, mentre vive con un amico cieco (il noto attore Jeff Daniels).
Come nelle migliori partite di scacchi un gruppo di gangsters elabora un piano per svaligiare l’istituto di credito e, per agevolare il suo compito, pone accanto a Chris una bella “reginetta”.
Il nostro eroe deve quindi contrastare il piano diabolico dell’avversario e dare scacco matto ai criminali.
Per vedere il “trailer” (“provino” in buon italiano) cliccare qui: http://www.imdb.com/video/trailer/me60332208.
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19) IL CASO THOMAS CRAWFORD (U.S.A. 2007) Titolo originale “Fracture”
Stavolta siamo quanto mai tempestivi, in quanto il film uscirà in Italia solo il 26 ottobre 2007.
Il caso sembra facile: il protagonista, un anziano ingegnere (l’Oscar Sir Antony Hopkins), accusato di aver ucciso la sua Donna per gelosia, ha già confessato. Si scopre però che la signora è ancora viva, mentre si trova il corpo del suo presunto amante…
Comincia così fra l’indiziato ed il giovane Procuratore Distrettuale una vera e propria partita a scacchi (la scena col nostro gioco è quindi ben scelta) con mosse e contromosse (i critici americani parlano di duello gatto-topo).
A giustificare il titolo: in ogni facciata, in ogni situazione che appare ferma e solida, si può sempre trovare una “frattura”. Il DVD di questo thriller si presenta addirittura con due finali diversi!
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18) FIVE FINGERS – GIOCO MORTALE (U.S.A. 2006) Titolo originale “Five Fingers”
Ecco un film dove infine il nostro gioco ha una funzione essenziale, anche se crudele. Martino, un giovane pianista si reca in Marocco con l’asserito intento di fondare una organizzazione in favore dei bambini malnutriti. È rapito da asseriti terroristi islamici ed obbligato ad una inquietante serie di partite a scacchi in cui la posta in palio è di un dito per ogni scacco matto (… per un pianista è il massimo). L’orrore è al massimo quando il nostro eroe perde ben 4 incontri ed altrettante dita.
Ma chi è e che cosa realmente vuole il suo carceriere Ahmet? E qual è il vero motivo del viaggio di Martino? Il colpo di scena finale (che non possiamo rivelare) mette fine ad una suspense purtroppo rovinata da dialoghi ridicoli e noiosi.
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17) IL CONTE DI ESSEX (U.S.A. 1939) Titolo originale “The Private Lives of Elizabeth and Essex”
Film memorabile, da videoteca, sia per il cast degli attori (Bette Davis, Errol Flynn, Olivia de Havilland, Vincent Price), sia per essere stato la prima pellicola a colori (siamo durante la guerra mondiale!) con scene di scacchi.
Il nostro “Nobil Giuoco” cade a proposito nella trama del film, visto che il soggetto parla di battaglie, di attacchi ed intrighi e della relazione tempestosa fra una Regina ed il suo Alfiere, proprio come accade sulle 64 caselle.
L’interpretazione della Davis (che cambia totalmente il suo look per entrar nella parte) è memorabile, come pure il suo desiderio di contrastare il protagonismo del “bello” Errol Flynn, che era allora all’apice della sua carriera.
Si dovrebbe trovare senza difficoltà il DVD della pellicola, con accesso diretto a 27 scene ed altre amenità.
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16) LA CASA SUL LAGO DEL TEMPO (U.S.A. 2006) Titolo originale “The lake house”
Storia romantica di una dottoressa (Sandra Bullock) che nel 2006 lascia la sua strana abitazione lungo un lago e comincia a scambiare lettere di amicizia e poi d’amore con un “lui” che vi aveva abitato in passato (Keanu Reeves)…
Ma guardando le date delle missive di quest’ultimo si scopre che il giovanotto vive ancora nel 2004!
È proprio l’originale dimora, costruita dal padre de nostro Romeo (Christofer Plummer), che fa da ponte temporale fra le due epoche. Ambedue gli innamorati, dopo varie peripezie, viaggeranno nel tempo e si incontreranno nel prossimo futuro.
Sandra Bullock ha i suoi ammiratori, ma anche dei detrattori (un critico italiano le attribuisce “uno sguardo da baccalà”) ed il regista argentino si è limitato a rifare un film coreano: non si può certo dire che abbia dato scacco matto alla mediocrità. La scena di questo melodramma strappalacrime (vedi immagine al lato) si verifica quando la solitaria dottoressa tenta di giocare a scacchi con il proprio cane.
Godetevi il provino del film cliccando sul link
http://thelakehousemovie.warnerbros.com.
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15) SLEVIN PATTO CRIMINALE (U.S.A. 2006) Titolo originale “Lucky number Slevin”
Le scene di scacchi del film, apparso nei giorni scorsi sugli schermi, non sono, a nostro parere, casuali.
Nella trama infatti si racconta come Slevin (il divo del momento Josh Hartnett), scambiato per l’amico Nick, sia coinvolto nella guerra (un vero scontro di scacchi) fra due bande, una diretta dal Rabbino (Sir. Ben Kingsley), bianco, e l’altra dal Boss (Morgan Freeman, nella foto), nero. Sono della partita una graziosa reginetta (l’attrice Lucy Liu) ed il tenebroso Alfiere Bruce Willis nel ruolo di Mr. Goodkat (un assassino: Bruce fa la parodia di se stesso). Slevin escogita un piano degno di uno scacchista per vincere la partita…
Il cast, come vedete, è eccezionale, la regia è originale, le musiche apprezzabili, il clima da film noir Tarantinesco.
Per godersi il provino/trailer collegarsi a
www.slevin-movie.com.
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14) ANASTASIA (U.S.A., 1997)
Film Disney a disegni animati che s’ispira alla storia della celebre figlia dell’ultimo Zar. Si sa che gli Americani riscrivono la storia in funzione del loro pubblico, per cui non c’è da scandalizzarsi delle numerose inesattezze storiche. Qui si tratta nientemeno che del malfamato monaco Rasputin, il quale maledice la famiglia dell’imperatore russo ed è aiutato nei suoi loschi intrighi dal pipistrello Bartok (diversi critici si sono chiesti il perchè di questo nome, che non è certo moscovita: probabilmente gli autori hanno equiparato: vampiro = Transilvania = nome ungherese, cioè il famoso compositore magiaro Bela Bartok).
Anastasia fugge la rivoluzione con la sua nonnina e l’aiuto dello sguattero Dimitri, ma è ferita e perde la memoria. Dopo 10 anni rincontra il giovane, che nel frattempo è diventato un simpatico truffatore insieme al suo amico Vladimir. Ed è appunto fra i due giovani che il film ci mostra una accanita partita a scacchi. Anya e Dimitri si innamorano e sconfiggono Rasputin che cercava vendetta. THE END.
Qui gli scacchi assumono solo un carattere episodico e folkloristico; sono comunque la prima volta che appaiono in una pellicola di cartoni animati. Molte le incongruenze: all’epoca della Rivoluzione russa Anastasia aveva 17 anni e non era la bimbetta del film; Rasputin era stato assassinato nel 1916, ben prima degli eventi narrati; molte scritte, sia in Russia che a Parigi, sono stranamente in inglese, ecc. Notevole le canzoni ed il fatto che i pupazzi della pellicola sono doppiati (nell’edizione inglese) da attori famosi come Meg Ryan ed Angela Lansbury. In conclusione: film vietato ai maggiori di 12 anni…
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13) “KLINGENHOF” (Svizzera, 2005)
Si tratta in fondo di un poetico documentario sugli abitanti di questo quartiere di Zurigo, alimentato dai ricordi personali dalla brava regista Beatrice Michel.
Klingenhof è abitato da persone di molte diverse etnie, le cui vite s’incrociano, ed il gioco degli scacchi che appare nel copione potrebbe essere visto come il legame che stimola l’amicizia e talvolta i contrasti fra i vari personaggi.
La Michel ha vinto con questo film 20.000 franchi svizzeri per il concetto ed il montaggio della pellicola, ma per ora i produttori italiani si sono guardati bene di programmarlo sui nostri schermi, in cui non può esserci successo se non per commedie un po’ sguaiate o colossal infarciti di effetti speciali.
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12) “STAY” (U.S.A. 2005)
Al titolo americano i distributori italiani hanno aggiunto la frase “NEL LABIRINTO DELLA MENTE”, programmando l’uscita del film per il 24 febbraio prossimo. Uno psichiatra di una università americana apprende che un suo giovane paziente intende suicidarsi entro tre giorni. Egli lo sottopone ad una terapia, durante la quale il ragazzo formula delle orribili premonizioni, che si realizzano tutte. Il titolo viene dalla frase: “Tra i due mondi della vita e della morte c’è un posto in cui non è bene che STAI”. Questo thriller psicologico è talvolta intenzionalmente oscuro e può parere un po’ noioso a qualcuno, fino al finale a sorpresa che non riveliamo, anche perchè non lo conosciamo. La critica non è stata molto benevola e lo ha segnalato nel gruppo dei film che potrebbero uscire direttamente in DVD senza passare per gli schermi. Il pubblico lo ha amato un po’ di più, anche se qualcuno ha suggerito di vederlo due volte per meglio comprenderne l’intreccio. Notevole la presenza di Naomi Watts, fidanzata del suicida (si, è lei… l’amata di King Kong). Gli scacchi, con la loro carica di logica e di stress mentale, appaiono nella sceneggiatura del film: se volete comunque saperne di più andate a vedere i provini (che ora si chiamano “trailers”) sul sito web www.imdb.com/title/tt0371257/trailers.
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11) “TO KILL A KING” (Inghilterra/Germania 2003)
Il film si svolge nella Gran Bretagna del 17° secolo ai tempi della prima guerra civile britannica. Il famoso Oliver Cromwell, leader del Parlamento, ed il suo amico Tom Fairfax sono visti come gli eroi liberatori dalla tirannia del re Carlo I° Stuart (interpretato da Rupert Everett, il solo attore della pellicola noto da noi). I due però non sono d’accordo su come rivedere la politica del loro paese, tanto da arrivare ad una battaglia fra loro. Per noi italiani il soggetto ha un interesse limitato, per gli scacchisti può interessare la scena del gioco e persino… il titolo (far fuori il re è lo scopo stesso delle nostre partite).
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10) “REVOLVER” (Inghilterra, 2005)
Parliamo, tanto per cambiare, di un film non ancora uscito sui nostri schermi, che forse non vi uscirà mai e passerà direttamente nei negozi video. Ciò a causa delle feroci critiche dei giornalisti alla prima di Londra (“due ore di stupidaggini senza senso”, “accozzaglia di luoghi comuni e di idiozie”).
Il regista è il britannico Guy Ritchie, detto Mister Madonna perchè sposato con la nota cantante pop. Dopo il “flop” del suo precedente film “Swep away”, Ritchie ci aveva messo due anni a preparare questa nuova pellicola, dove Madonna aveva una particina, poi tagliata in fase di montaggio.
Il soggetto è ingarbugliato e, viste le varie scene in cui i personaggi giocano a scacchi, può far persino pensare ad una allegoria basata su questo gioco. Jake, giocatore di professione e re degli imbroglioni, si batte contro il mafioso Macha (l’attore Ray Liotta) in una guerra senza quartiere in cui è aiutato da due misteriosi figuri, Avi e Zack.
Dopo scene di cruenta violenza, genere sottobosco criminale alla Quentin Tarantino, il deludente finale lascia il pubblico con la bocca asciutta. Notevole solo la fotografia nella bella isola di Man.
Ritchie avrebbe detto: “Devi essere intelligente per capirlo”. Vediamo se i nostri distributori saranno così geniali da presentarlo anche da noi e con che titolo, visto che abbiamo trovato un altro film chiamato “Revolver” (coproduzione italo-francese del 1972).
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9) “IL CIELO CADE” (Italia, 2000)
Primo film dei registi gemelli Antonio e Andrea Frazzi, che debuttano nel cinema a 56 anni dopo un sacco di TV. Il commovente soggetto è tratto dal romanzo autobiografico di Lorenza Marzetti, premio Viareggio.
Siamo nella campagna toscana, nel 1944. La piccola Penny, 8 anni, e la sorellina Baby passano le vacanze nella villa dello zio ebreo Alfred Einstein (cugino dello scienziato) abitata da stravaganti ospiti. Qui assistono ai contatti con i tedeschi, fra cui un generale bonaccione e scacchista, ed alla caduta di Mussolini, personaggio che la scuola aveva loro insegnato ad idolatrare.
Il gioco degli scacchi è simbolo di pacifica convivenza e di incruente battaglie in poltrona fra gli adulti. Il film è un esempio del nuovo realismo italiano che non ha nulla da invidiare alle opulente produzioni americane, compresa una misurata Isabella Rossellini, con echi del padre e di Luchino Visconti, ed una fotografia piena di colore. Finché appunto il cielo precipita e la tragedia si consuma, con le donne trucidate dai nazisti e lo zio che si suicida.
Gli orrori della guerra e del razzismo sono visti attraverso gli innocenti occhi di una bimba (la straordinario Veronica Niccolai), una specie di Anna Frank all’italiana. “Ah – sembrano suggerire i personaggi – se tutti i conflitti potessero limitarsi a quelli pacifici davanti alla scacchiera!”.
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8) SCACCO ALLA REGINA Titolo originale “La partie d’échecs”
Ci si sono messe in tre nazioni (Francia, Belgio, Svizzera) a produrre nel 1994 questo film, che forse pochi in Italia hanno visto. Peccato, perchè i Francesi, che lo sappiamo si considerano i più intelligenti di tutti, vi hanno trattato gli scacchi più come simbolo della lotta per la supremazia nella vita che come un semplice passatempo.
Siamo nell’Ottocento: Max, un ragazzo solitario (interpretato da Denis Lavant che, col suo sguardo inquietante, è un divo d’Oltralpe con 36 film al suo attivo) tenta il suicidio, ma viene salvato dal pastore Ambroise, che lo adotta e gli insegna a divenire un campione davanti alla scacchiera. Quest’ultimo drammatico personaggio (vedi foto) ha il volto di Pierre Richard, che noi abbiamo visto soprattutto in film comici (“La capra”, “Alto, biondo e con una scarpa nera”).
Dodici anni dopo Max e Ambroise partono per conquistare il titolo di campione del mondo di scacchi, accompagnati da Suzanne, la cameriera d’una signora suicidatasi per aver perso una partita (il tema ricorrente dell’auto-distruzione simboleggiato dal gioco). Campione in carica è Lord Staunton, personaggio realmente esistito e detentore del titolo nel 1842. La sfida è organizzata dalla proprietaria di un castello… e qui sta la sorpresa che salva il film, perchè il ruolo è affidato alla sempre affascinante Catherine Deneuve. Questa dama è così maniaca degli scacchi che ha promesso di dare sua figlia al vincitore della partita fra Max e Staunton (meglio di una coppa sarà…). Max vince ma rinuncia al titolo ed alla ragazza e se ne va a vegetare sulle montagne, presso una scacchiera gigante; qui il suo mal di vivere ha infine il sopravvento ed egli mette fine ai suoi giorni.
Film denso, che fa pensare, con ripetuti riferimenti alla morte ed alla lotta per l’esistenza, da non visionare dunque a conclusione di una serata in pizzeria. Scacchisti, se la trovate, affittate la videocassetta!
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7) LA REGINA DEGLI SCACCHI
Questo interessante film italiano ci piace per due cose. La prima ovviamente perchè parla del Nobil Giuoco (l’autrice Claudia Florio dice d’aver letto il più possibile sugli scacchi), la seconda perché, volendo rappresentare la provincia italiana, si svolge interamente nelle nostre Marche (Ancona e Jesi).
Parla di una ragazzina diciassettenne (interpretata dalla slovacca Barbora Bobulova, che entra bene nel personaggio, pur avendo 24 anni) che si dedica al gioco degli scacchi e scopre i segreti della sua infanzia oscura (pare si tratti di una storia realmente accaduta). Viene a sapere di essere figlia adottiva, che sua mamma è in prigione per aver ucciso il padre incestuoso, che il suo maestro di scacchi è forse un pedofilo… e via telenovellando.
La protagonista, dice la critica, trova nel rigore logico degli scacchi un sollievo alle sue tensioni psicologiche. Un altro critico afferma: “Le inquadrature mettono in risalto le varie tattiche e scacchiere tanto da far venire il desiderio di poter giocare, o almeno provarci”. Complimenti!
Aggiungiamo che il film è del 1999 ma ha trovato un distributore solo nel 2002, pur avendo ottenuto il quinto posto (su 150) al festival di Palm Springs. Inoltre al suo lancio, avvenuto a Roma, è stato presentato solo in due sale!
Il solito circolo vizioso dei film italiani, eccetto alcune cavolate comiche: distribuzione ridotta, pochi incassi, produttori che quindi ci investono poco, budget troppo ristretto e conseguente scarso successo commerciale… il tutto a vantaggio delle insipide americanate hollywoodiane.
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6) HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
Le avventure dell’occhialuto ragazzino inglese con la cicatrice a forma di fulmine, che passa da un sottoscala alla Hogwarts School, in un mondo alternativo popolato da maghi e streghe, sono conosciutissime, grazie ai bellissimi libri della scrittrice anglosassone J. K. Rowling ed alla fortunata serie cinematografica.
Rileviamo che in questa avventura il gioco degli scacchi, con ambientazioni neogotiche, vi svolge una parte non trascurabile, affidata soprattutto al rosso Ron che ne è specialista.
Vorremmo qui sottolineare l’incredibile gaffe degli americani, che hanno ribattezzato il titolo originale del libro, accettato invece in tutti i paesi del mondo, anglofoni e non.
Gli statunitensi, ignoranti e boriosi come al solito, hanno cogitato che “pietra filosofale” (il mitico ritrovato dell’alchimia che trasforma i metalli in oro e cura tutte le malattie, di cui ha parlato il nostro Cecco d’Ascoli) è un concetto che i loro giovani non capiscono affatto. “Filosofia”, secondo loro, fa pensare (a chi vive negli U.S.A.) a dei noiosi vecchietti che si occupano di cose morte.
Meglio dunque cambiare il titolo da “Philosopher’s stone” in “Sorcerer’s stone” (la pietra dello Stregone); gli stregoni, si sa, sono certo più eccitanti dei filosofi!
Il titolo “Harry Potter and the Sorcerer’s stone” resterà nei secoli a confermarci che la cultura proprio non alberga a casa dello Zio Sam…
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5) DESTINAZIONE PIOVAROLO
Simpatico film satirico italiano del 1955. Al grande Totò, che qui limita i suoi consueti tics comici e ci dà una interpretazione umana del capostazione La Quaglia, si affiancano i migliori attori italiani dell’epoca, da Foà alla Merlini, da Tina Pica a Stoppa, da Besozzi a Carotenuto, da Furia a Viarisio.
Come in una interminabile partita a scacchi col destino, Totò gioca il ruolo dell’eterno perdente. Dal fondo della sua piovosa stazioncina, dove passa un solo accelerato al giorno, La Quaglia tira avanti il suo scontro, prima col borioso fascismo (è discriminato perchè scapolo ed in seguito quando sposa un’ebrea) poi con la spocchia democristiana e lo svanito Ministro dei trasporti che visita Piovarolo. Sola distrazione le sue interminabili partite a scacchi giocate per via telegrafica.
La vita dà a Toto scacco matto, ma permette a noi di rivedere, con un sorriso amaro ed un po’ di nostalgia, tutta la prima metà del secolo scorso della nostra Italietta.
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4) DUE SETTIMANE PER INNAMORARSI
Mediocre commedia romantica, in cui però gli scacchi sono presenti in diverse occasioni, sia fra i protagonisti Sandra Bullock e Lou Grant, sia fra quest’ultimo ed il suo autista-factotum (i pignoli hanno osservato che in una scena Lou, giocando una partita, muove due volte di seguito); sia infine, ed è la parte più interessante, nell’incontro di “strip-scacchi” che il miliardario gioca con una sua amichetta.
Per chi fosse interessato le regole di questo “strip-chess” sono semplici: ogni volta che si cattura un pezzo si può chiedere all’avversario di togliersi un capo d’abbigliamento o ci si può rivestire; se il pezzo è preso da un pedone o se si cattura la regina, togliere o rimettere due capi.
La partita finisce quando un contendente (o una contendente) resta senza vestiti; se ambedue sono nudi la partita è patta.
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3) AUSTIN POWER, LA SPIA CHE CI PROVAVA
In questo film, parodia di “007, dalla Russia con amore” non poteva mancare la partita a scacchi che la pellicola di James Bond mostrava a profusione (una vera partita Spassky-Bronstein, già presente nel libro originale di Jan Fleming).
Ne “La spia che ci provava” il protagonista è ancora una volta alle prese con il Dottor Male che gli ha rubato la virilità e, tra un viaggio e l’altro nel tempo, trova appunto il tempo di farsi una partita a scacchi con la deliziosa Kristen Johnsen.
Difficile concentrarsi sui pezzi con accanto questo… pezzo di ragazza!
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2) LOLITA
Nel celebre film tratto dal controverso romanzo di Nabokov, gli ultraprudenti censori americani innalzarono l’età della protagonista di 4 anni, affidando l’interpretazione alla sedicenne Sue Lyon e travisando così completamente l’intreccio (avevano anche pensato di far sposare la coppia Humbert – Lola…).
James Mason porta lo stesso nome e cognome di un celeberrimo scacchista americano di origine irlandese; questo James Mason (1849-1905) fu il più forte giocatore di New York.
Lo stesso Nabokov, un genio multiforme (si occupò con successo anche di entomologia) era uno scacchista provetto ed i primi anni, per vivere, compose 18 problemi di questo gioco.
Da un suo libro è stato tratto nel 2001 un altro film, “La partita”, in cui il protagonista partecipa ad un torneo di scacchi in Italia.
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1) CASABLANCA
Quando rivedrete per l’ennesima volta questo romantico film cercherete invano la scena a fianco, dove Humphrey Bogart e Peter Lorre si dilettano a giocare a scacchi: il brano venne tagliato in sede di montaggio.
Eppure “Bogey” si era guadagnato così la vita in gioventù a New York, con una bancarella ed una scacchiera dove giocava con i passanti al modico prezzo di 50 cents a partita!
“Casablanca”, se ci pensiamo, rassomiglia ad un appassionante incontro di scacchi, con difese e attacchi fra buoni e cattivi fino al sacrificio finale di Donna (Ingrid Bergman) in nome dell’amore…
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