Sergei Prokofiev
SERGEI PROKOFIEV
Music: Stop Play
Musica e scacchi: possiamo considerarli ambedue un’arte? I musicisti e gli scacchisti vengono attratti da strutture intellettuali simili, per le quali adoperano le stesse parole: armonia di movimenti, composizioni e studi, il tempo, l’annotazione, l’attacco, la fuga. Il buon giocatore “sente” una posizione di scacchi come una melodia ed è attratto egualmente dal piacere estetico di una partitura musicale e di una partita di un grande Maestro (quest’ultima ancora una parola in comune fra scacchi e musica). |
Ascolta attentamente e per intero, se puoi, questa bella fiaba di Prokofiev, dove ogni strumento dell’orchestra rappresenta un personaggio. Sembrano le mosse di apertura di una partita a scacchi. “Attento uccellino!” grida Pierino. Intanto sulla porta di casa appare il nonno (il contrabbasso) che subito fa rientrare il nipotino; infatti corre voce che un vorace lupo (i tre corni) si aggiri famelico nei paraggi. Pierino però non ha paura e riesce ad accalappiare il lupo cattivo con una grossa fune. |
DALL’ALBUM FOTOGRAFICO DI SERGEI PROKOFIEV (1891-1953), INSIGNE MUSICISTA E BUON SCACCHISTA
Sergei a 9 anni aveva già scritto un’opera musicale: “Il gigante”. |
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A 24 anni è lui il “biondo gigante russo”, come è chiamato in Occidente. Si stabilisce a Parigi. |
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Riesce a battere in una simultanea Raoul Capablanca, il più grande giocatore dell’epoca. Pareggia anche col famoso Lasker. |
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Durante una partita col celebre violinista David Oistrakh. |
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Rientrato in Russia, cerca di andare d’accordo col regime comunista. Stalin, che al principio lo appoggia, si lascia poi convincere che la sua musica è poco “socialista” e gli procura un sacco di problemi; Sergei vive ormai in miseria. |
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Prokofiev sarà ricordato per la sua musica elegante (tre balletti, “L’amore delle tre melarance”, sei sinfonie, due concerti) e per la sua strumentazione perfetta, ma anche un pochino per la sua grande passione per il gioco degli scacchi. |
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