L’ora è fuggita… e muoio disperato
L’ORA È FUGGITA… E MUOIO DISPERATO!
Orologio da scacchi realizzato con mattoncini “Lego”
Per i primi mille anni il gioco degli scacchi non richiedeva la misurazione del tempo. La durata delle partite era limitata naturalmente dal buon senso e buon gusto. Quando però il gioco divenne d’importanza economica spuntarono i furbetti che prolungavano il loro gioco in maniera interminabile, allo scopo di far abbandonare i loro avversari in vantaggio. Lo storico Henry Bukle raccontò di aver scritto due capitoli del suo poderoso “History of Civilization in England” mentre attendeva che il suo opponente si decidesse a muovere!
Nel 1850 dunque si cominciò a giocare con delle clessidre, che venivano voltate ogni volta che una mossa era eseguita (partite all’ultimo granello di sabbia!). Finalmente nel 1883 furono inventati i primi orologi doppi, di cui uno cominciava a muoversi quando l’altro si fermava. Un certo Meijer inventò infine la bandierina, incubo degli scacchisti, che cade quando la lancetta dei minuti raggiunge il suo apogeo.
È solo recente l’invenzione degli orologi elettronici che permettono di dar corso ad una invenzione del geniale Bobby Fischer: l’aggiunta di alcuni secondi al tempo disponibile effettuata ad ogni mossa, tanto da premiare i giocatori più attivi.
Esistono dunque oggi le partite lampo (o blitz) che durano massimo 5 minuti per parte, quelle semilampo di 15 minuti, quelle di “active chess” di mezz’ora, quelle di “rapid chess” di un’ora e così via fino ad arrivare alle circa 3 ore massime per parte dei match del Campionati del Mondo. Ogni tipo di gioco ha le sue classifiche e punteggio ELO.
Ecco dunque alcuni tipi di orologi, dai più classici agli ultramoderni. La mancanza di tempo durante una partita è definita dal termine tedesco “zeitnot”.
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