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1° classificato: Paci Daniele - 2° classificato: Marozzi Giovanni.
 

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Archivio: “Storielle sfrigne”


ARCHIVIO: “STORIELLE SFRIGNE”

“Ridi, pagliaccio!”. Questo diffuso modo di dire è tratto dall’opera “I Pagliacci” di Leoncavallo, che non molti conoscono appieno, ma che cela melodie commoventi come quella che stiamo ascoltando.

 


 

  • Uno scacchista alle prime armi si lamentava: “Insomma, non è giusto che noi, dei principianti, dobbiamo sempre batterci con dei campioni che spesso lo fanno per mestiere!”. “Stai tranquillo – commenta un amico – ricordati che l’Arca di Noè è stata costruita da un dilettante, mentre il Titanic da dei professionisti!”.
     

  • Due ragazze fanno una passeggiata ai bordi di uno stagno. Ad un tratto salta fuori un brutto rospo e dice: “Croooaaa… croooaaa… Signorine, io sono un uomo, molto intelligente per giunta. Sono un Maestro di scacchi e sono imprigionato per magia in questo corpo deforme. Per pietà, se una di voi mi da un bacio subito io tornerò ad essere un grande scacchista e la farò felice, altrimenti sarò condannato a restare nel corpo di rospo per l’eternità!”.
    Allora una delle ragazze lo prende, lo mette nella borsetta e ferma con cura la chiusura lampo. “Ma sei matta? – dice l’amica – se lo baci ha promesso che sarà il tuo uomo!”.
    “Pppfff!… Con un giocatore di scacchi professionista si arriva con difficoltà a fine mese…. Mentre con un rospo che parla….”.
     

  • Durante un torneo di scacchi un Arbitro Internazionale si annoiava a non far niente, seduto alla sua scrivania. Passa un ragno; l’organizzatore vuole schiacciarlo ma l’arbitro lo impedisce.
    Il ragnetto si trasforma allora in una fata e gli dice: “Mi hai risparmiato, esaudirò tre tuoi desideri”.
    “OK, ne ho abbastanza di essere arbitro, ho sempre sognato di essere un campione di scacchi”. Un colpo di bacchetta magica e oplà! eccolo seduto al tavolo 1, con un ELO di 2500 punti. Tutto gli sembra facile, è diventato un fuori classe!
    Secondo desiderio: “Vorrei avere della birra per tutta la mia vita”. Altro colpo di bacchetta e una fila lunghissima di camion pieni della deliziosa bevanda sostano davanti alla sua casa.
    Ultimo desiderio: “Mi sono stufato di lavorare, voglio non fare più niente per tutto il resto della mia esistenza!”.
    Ed oplà… egli si ritrova seduto alla sua scrivania d’arbitro!
     

  • Il grande campione Lasker raccontò tutto serio ad un giornalista: “Durante un torneo a Mosca un vecchio russo è venuto a trovarmi e mi ha chiesto di fare una partita. Ho accettato e mi ha battuto in 20 mosse. La rivincita: idem!”
    “Incredibile – commenta il giornalista – e che avete fatto poi?”
    “L’ho portato nell’albergo dove era Capablanca e gli ho chiesto di affrontarlo…”
    “E allora?”
    “Non mi crederete, ma il vecchietto ha battuto il grande Capa in 15 mosse!”
    “Straordinario! Ma che è successo a questo vecchio moscovita?”
    “Diavolo, abbiamo dovuto ammazzarlo, naturalmente!”.
     

  • Un giorno il famoso scacchista Emanuele Lasker aspettava il treno nella stazione di un paesetto e, per passare il tempo, si mise a fare una partita con un contadino del luogo.
    Dopo la ventesima mossa il Maestro Lasker dovette abbandonare. “Ben giocata – ammise il campione di malavoglia – però dimmi: perchè non hai utilizzato i cavalli?”.
    “Ah, i cavalli – rispose il bifolco – vuoi dire quegli strani pezzi, con la testa di ciuccio? Sarò sincero… non saccio come si muovono!”.
     

  • Mihail Tal (Misha per gli amici) era un gran fumatore e non si privava nemmeno di bevande… spiritose. Nel 1988, al banchetto che seguì il torneo di Reykjavik (Islanda), diventò così sbronzo che cadde profondamente addormentato. I suoi amici russi, i grandi campioni Korchnoi e Spassky, si guardarono l’un l’altro. ” Lo trasportiamo?” – domandò l’uno. “D’accordo” – rispose l’altro. La distanza fino all’albergo era considerevole, però i due, che erano gli eterni rivali di Tal, ma stavolta avevano riunito le loro forze, riuscirono nell’impresa… L’attonito portiere dell’hotel, che osservava l’ubriaco in stato d’incoscienza, si sentì dire “Qui c’è un giocatore di scacchi che ha dovuto pensare così profondamente che è davvero esausto!”.
     

  • – Sai? Ieri sera sono andato a cena con Kasparov…
    – Beato te! Ma com’è andata?
    – Insomma… lui non poteva distogliere lo sguardo dalla tovaglia, che era a scacchi bianchi e neri.
    – Ebbene?
    – Ci ha messo mezz’ora per passarmi il sale…
     

  • Una volta Bobby Fischer giocava una simultanea, passando da un tavolo all’altro. Egli catturò ad un certo punto la Regina di un avversario, mettendola al lato della scacchiera. Mentre l’americano continuava il suo giro, il giocatore che l’aveva perduta prese la Regina e la rimise di nascosto in gioco. Al suo ritorno davanti a questa scacchiera Bobby non disse nulla e continuò tranquillamente a giocare. Il concorrente scorretto cominciò allora a vantarsi con gli altri giocatori di aver imbrogliato il genio degli scacchi. Sette mosse più tardi Fischer gli “mangiò” ancora una volta la Regina, ma stavolta, senza pronunciare una parola, la prese e la mise nel suo borsello!
     

  • Fridrik Olafsson (1935- ) è il primo Grande Maestro di scacchi dell’Islanda (la nuova patria di Fischer) e l’ex presidente della F.I.D.E.
    Nel 1955, essendo arrivato in ritardo nel piccolo paese di Hastings (Inghilterra) per disputare un torneo, non poté trovare nessuna stanza d’albergo. Egli passò quindi la sua prima notte in una cella della prigione, gentilmente messagli a disposizione dai poliziotti.
     

  • Emmanuel Lasker è stato il grandissimo giocatore di scacchi che conosciamo, ma come uomo di affari fu un disastro. Una volta cercò di creare un grande allevamento di piccioni per le loro carni, che potevano battere quelle dei polli. Ma il suo piano, a differenza di quelli sulla scacchiera, fallì miseramente: i piccioni non si riproducevano… si scoprì poi che erano tutti maschi!
     

  • Un certo Henrique Mecking giocava in torneo una partita di scacchi con il grande Tigran Petrosian. Siccome, ovviamente, stava perdendo egli andò dall’arbitro per lamentarsi che il campione dava dei calcetti al tavolo, faceva tremare la scacchiera, aveva fatto rotolare una moneta sul tavolo e mescolava il caffé troppo rumorosamente.
    Henrique andò anche due volte dal giudice per lagnarsi che Petrosian respirava troppo forte. Non ottenendo soddisfazione egli cominciò a sua volta a dare colpetti al tavolo ed ad emettere ogni sorta di rumori. Tigran, che era sordo come una campana, reagì spegnendo semplicemente il suo apparecchio acustico.

     

  • Un medico, un avvocato ed uno scacchista discutevano se è meglio per l’uomo avere una moglie o una amante. “La moglie – disse il dottore – per la stabilità famigliare, la tranquillità della casa”. “No, meglio l’amante – replicò l’avvocato – nessuna obbligazione ufficiale, né responsabilità”. “Meglio tutte e due” suggerì lo scacchista. “Come? Avere gli svantaggi di ambedue, senza alcun vantaggio?”. Il giocatore di scacchi sorrise e rispose: “Tua moglie sospetta che stai con l’amante, quest’ultima pensa che ti trovi dalla consorte. E tu invece puoi startene a giocare tranquillamente a scacchi per tutta la serata”.
     

  • Un tizio entra in un circolo di scacchi. Un membro lo invita: “Ci facciamo una partita?”. “No, grazie – risponde il primo – ho giocato una volta e non mi è piaciuto”.
    “Allora ci studiamo un problema di scacchi?”. “No, grazie, ne ho risolto uno una volta e non mi è piaciuto”.
    “Ma allora, che cosa fa lei in un circolo di scacchi?”. “Aspetto un giocatore, mio figlio”.
    “Figlio unico, immagino…”

     

  • Alla vigilia di un torneo di scacchi un incallito giocatore dilettante confida al suo amico: “Mia moglie mi ha detto che si è proprio stufata e che se domani vengo a giocare lei prende i bambini e mi lascia!”.
    “Ed allora, che farai domani?”. “Beh, farò l’apertura e4, come sempre…”.
     

  • Seduti alla terrazza del bar, due incalliti giocatori sono concentrati sulla consueta partita a scacchi.
    Manca ormai poco al cadere della bandierina, ma il Bianco sta per dare matto….
    Ecco che passa un funerale; il giocatore vicino alla vittoria, ma a corto di tempo, si alza e si toglie rispettosamente il cappello fino alla fine del corteo.
    Così il tempo scade ed egli perde la partita!
    Il Nero si meraviglia.”Ma come, per un cadavere che passa hai perso un incontro già vinto?”.
    “Beh, risponde il Bianco, che vuoi… glielo dovevo. Eravamo sposati da 20 anni…”.
     

  • Al Grande Maestro di scacchi Tartakover fu chiesto di spiegare il suo pessimo risultato in un torneo.
    “La prima partita – rispose – avevo mal di denti, la seconda un’emicrania. Nella terza ho avuto un attacco di reumatismi ed anche nella quarta non mi sentivo proprio bene col raffreddore”.
    “E nella quinta?”. “Beh, mi sarà concesso di perdere un incontro, non posso mica vincerli tutti!”.
     

  • Il grande scacchista Alekhine si divertiva una volta a guardare in un bar due giocatori principianti che si accanivano a continuare una partita senza fine con soltanto i loro Re sulla scacchiera.
    Il campione lasciò che scoprissero da soli l’inutilità dei loro sforzi.
    Dopo un po’ uno dei due uscì giubilante…
    “Patta?” chiese Alekhin. “No, ho vinto – si sentì rispondere – ho portato il mio Re in ottava traversa e l’ho cambiato con una Regina!”.

     

  • Dopo il suo matrimonio domandarono a Boris Spassky:
    “Preferite una Donna in più agli scacchi o nella vita?”.
    E il campione rispose: “Dipende dalla posizione!”.
     

  • “Signor Steiniz – disse un affarista milionario – Voi partecipate ai tornei di scacchi solo per i soldi, mentre io ci vengo soltanto per l’onore!”
    “Ebbene – rispose il campione – ognuno gioca per quello che non ha!”

 


 

 


 

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